Il secondo bacino idrico d’Europa regala l’acqua a Napoli e i suoi cittadini la pagano a peso d’oro

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Il secondo bacino idrico d’Europa regala l’acqua a Napoli e i sui cittadini la pagano a peso d’oro. Sono assurdità tutte italiane.

Stamattina ero all’ingresso dell’ex campo boario a Cassino – luogo in cui si svolge il settimanale mercato cittadino – insieme ad alcuni amici per raccogliere le firme a sostegno di un’istanza che chiede di recepire una legge nazionale per regolamentare il gioco d’azzardo.

Sono stato li fino alle ore 12:30 e tanti conoscenti mi hanno chiesto il perché finora non mi fossi impegnato ad organizzare una protesta contro l’arrivo del gestore privato degli impianti idrici cittadini che dal 1° luglio 2017 inizierà il suo operato “lacrime e sangue” triplicando il costo dell’acqua per gli abitanti del centro città (ricordo che gli abitanti delle periferie già subiscono queste quote impossibili da molto tempo).

Da pochissimo infatti il Consiglio di Stato ha sonoramente bocciato il flebile tentativo di conservare la gestione pubblica delle utenze idriche del centro città messo in atto dall’attuale amministrazione cittadina.

Oltre a pagare le spese di giudizio ed il risarcimento danni, cosa che dovrà fare tra qualche settimana, il sindaco ha già dovuto consegnare le chiavi dell’acquedotto cittadino al gestore privato.

C’è da dire però che la responsabilità di questo scempio non è da accollare esclusivamente agli attuali amministratori (che hanno vinto le elezioni promettendo di risolvere il problema “acqua Cassino”), ma anche a quelli precedenti che, per dimenticanza o per compiacenza non si sono costituiti contro un ricorso al Tar introdotto dal gestore privato!

Ed ora noi cittadini di Cassino, città sotto la quale insiste il secondo bacino idrico più grande d’Europa, siamo costretti a pagare l’acqua un occhio della testa.

Beffa delle beffe sapete qual è?

La città, in virtù di un accordo siglato tanti anni fa, regala l’acqua a Napoli che ricava molteplici profitti vendendola a Ischia.

Oggi quindi che fare (per rispondere alle tante domande ricevute stamani)?

Non c’è altro da fare che attendere le prime bollette e pagare..!

[pullquote]La proposta [/pullquote]

In ogni caso però non riesco a non sottoporvi una mia modesta proposta che secondo me potrebbe accendere i riflettori sul problema acqua a Cassino e indurre i nostri politici, finora tutti compiacenti e superficiali, a prendere decisioni nell’esclusivo interesse dei cittadini.

Credo che se nei prossimi 10 giorni gli abitanti della città, riscoprendo il senso di comunità unita, matura e responsabile riuscissero a mettersi d’accordo per proseguire lo status quo nei pagamenti delle px bollette la cosa sicuramente porterebbe a rianalizzare la questione.

Come a dire: noi non vogliamo non pagare, ma continuare a farlo il giusto come lo abbiamo fatto da decenni, cioè 68,00 €.

In questo modo chi gestisce la cosa dovrebbe prendere atto che non si trova davanti degli evasori, ma persone indignate che rivendicano il loro diritto acquisito, anche in virtù del fatto che la natura ha messo sotto i loro piedi una quantità d’acqua immensa.

Facendo un’azione simile a cosa potremmo andare in contro?

Penso che al massimo potrebbero chiederci il resto della cifra presente sulle bollette, ma non di più!

Certamente il gestore idrico non potrà distaccare tutte le utenze.

Se i cittadini uniti prendessero in considerazione questa idea sarebbe un precedente in grado di trasmettere un segnale forte al resto d’Italia cha dovrebbe ragionare.

Ma avremo l’intelligenza per di riscoprirci comunità ed essere uniti?

Io sono per l’acqua pubblica.

N.B. Ai sensi della legge sul diritto d’autore (L. 22 aprile 1942 n. 633) si fa espresso divieto di riproduzione dei contenuti del presente articolo da parte di terzi senza citare la fonte.

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