La politica come sentimento

Come tutti sanno, nella nostra città è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale e le elezioni ci saranno il 26 maggio p.v.

Ciò che risalta subito davanti agli occhi del cittadino sono le modalità della competizione tra i contendenti che si annunciano subito ardite e coinvolgenti senza nulla concedere l’un l’altro e senza esclusione di colpi.

Ciò che appare fin da questi primi momenti è l’appiattimento e la stanchezza delle argomentazioni che sembrano grossomodo coincidenti in tutto, tranne che nella foga, più o meno violenta, con cui vengono lanciate contro gli avversari e piegate a proprio favore.

Come conseguenza non viene sollecitata l’attenzione del cittadino in profondità, ma solamente incuriosita come davanti ad un fenomeno che si ripete ciclicamente ogni cinque anni.

Noi siamo convinti che il popolo di Cassino sarebbe propenso a seguire ed ascoltare quel candidato che fosse in grado di incidere in profondità nel tessuto marcio della struttura amministrativa, che da troppo tempo accumula problemi senza risolverli e li consegna al futuro.

In questo modo i problemi che avrebbero già da tempo dovuti essere risolti si dilatano e ingigantiscono a causa della incapacità degli amministratori e così è accaduto che il tessuto sociale, produttivo ed organizzativo della città è diventato difficile da risolvere.

Eppure questa nostra città non è stata sempre così: in altri tempi ha dimostrato un coraggio, un orgoglio, un’energia di sviluppo che l’ha posta al centro e alla guida delle altre compagini comunali nel basso Lazio.

E si vuol fare esplicito riferimento al miracolo della ricostruzione dopo l’immane tragedia bellica, alla nascita e alla crescita del polo industriale che la fece diventare nel secondo cinquantennio del secolo scorso polo di attrazione e di immigrazione di manodopera esterna e terreno favorevole per la nascita di non poche industrie all’interno del comune.

Se poi queste realtà si sono venute gradualmente assottigliando e spegnendo non è stato tanto per contingenze di crisi industriale nazionale o internazionale, quanto per la miope ed egoistica amministrazione dei sindaci senza scrupoli che hanno anteposto il potere personale al benessere della città e dei cittadini.

Non è cosa peregrina, a volte, ricordare con un rimpianto di nostalgia la rinascita di Cassino nella seconda metà del secolo scorso per confrontarla con la miseria del presente.

Eppure siamo convinti dal profondo del cuore che se al posto del primo cittadino venisse eletto un uomo onesto ed energico che avvertisse come dovere ineludibile il benessere della città e dei suoi abitanti, potrebbe trovare mezzi e metodi per ricreare e rifondare gran parte di quella rinascita.

E’ questo l’augurio che noi ci sentiremmo di fare a colui che dimostrasse di avere una mano ferma e decisa, un cuore puro ed immacolato ed un ideale consapevole delle esigenze del popolo di cui fosse chiamato alla guida.

Quest’uomo dovrebbe portarla stampata nel cuore e nell’anima la città di cui vorrebbe diventare sindaco, dovrebbe amarla come non mai al di sopra di ogni cosa per essere in grado di scoprirne e curarne le ferite.

E’ chiaro che quest’uomo non può identificarsi in chi considera la vittoria elettorale come “refugium” di delusioni e sconfitte e nemmeno colui che considera la vittoria medesima come una “perIclitatio” verso altre conquiste, ma colui che, esperto conoscitore delle cose politiche, assume su di sé il compito morale di adoperarsi per far risorgere la grande Cassino del passato: è questo l’augurio, la speranza, la nuova frontiera che vorremmo che si concretizzasse dopo il responso delle urne.

Se ci fosse consentito di fare profezie in linea con l’augurio appena prospettato, allora potremmo dire che si sarebbe realizzato quell’atto d’amore” indispensabile al buon governo di una città.

Prof.ssa Leonarda Oliva

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