Pensieri estivi sul Movimento 5 Stelle e contributo di idee per l’organizzazione territoriale
A qualche mese dal voto amministrativo ed europeo di maggio 2019 sento la necessità di esprimere alcuni pensieri sul problema che il Movimento 5 Stelle continua ad avere a livello locale e che ha iniziato a subire a livello nazionale.
Come molti sanno è da tanto tempo che milito nel movimento come attivista e questo impegno, grazie alla fiducia di altri attivisti che hanno creduto in me, si è tramutato in una candidatura alle scorse elezioni regionale del 4 marzo 2018 (cliccando qui puoi vedere tutta la bellissima avventura).
Nel corso degli ultimi anni ho vissuto i grandi progressi che ha fatto; da che non era nulla è divenuta una forza politica nazionale di primordine che ha raggiunto oltre il 31% dei consensi.
Sono entrate nelle istituzioni tantissime persone nuove molte delle quali alla prima esperienza politica.
Questo, nel bene e nel male, è il naturale risultato di un movimento che cresce così rapidamente.
In questo periodo però, seppur sia praticamente l’unica parte di Governo che sta facendo i migliori provvedimenti per la gente, sembra stia subendo una calata di consensi e di popolarità!
Le scorse elezioni europee ci hanno attestato al 17% e le amministrative, come sempre, sono state poco incoraggianti.
Sembra che quell’euforia del mitico 4 marzo 2018 sia venuta parzialmente meno.
È evidente, quindi, che c’è un problema che il M5s deve affrontare, e che forse avrebbe dovuto fare già da un po’ per prevenire un’annunciata sciagura!
Ma cosa bisognerebbe fare per far soffiare nuovamente quel vento che ha gonfiato così tanto le vele del M5S nel recente passato?
Molto umilmente e sperando di fare cosa utile e gradita al fine di dare un sano contributo al dibattito che da qualche settimana è nato all’interno del M5S qui di seguito riporto il comunicato contenente alcune idee e proposte discusse e maturate, “…senza la presunzione di avere la scienza infusa nel vasto cervello”, insieme a tanti attivisti della città e della provincia in cui vivo, rispettivamente Cassino e Frosinone. ↓
Il Movimento 5 Stelle è una forza politica nata con un’anima ben definita e rappresentata dai fondatori Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Nel corso degli anni è cresciuta grazie alle lotte degli attivisti, poi amplificate dai canali ufficiali del Movimento, maggiormente riguardanti l’ambiente e le ingiustizie perpetrate dalla casta. Tutti ricordiamo le celebri battaglie “No TAV e no TAP” o le proposte per il taglio dei vitalizi, delle pensioni d’oro e dei Parlamentari, eccetera.
Queste idee hanno di fatto dato agli italiani quel sogno di cui avevano bisogno; come Berlusconi nel ’94 quando fece sperare in un milione di posti di lavoro e una maggiore diffusione della ricchezza.
In pratica il popolo, stremato dalle crisi che continuano a susseguirsi negli anni, ha visto nel M5S un gruppo di persone teso a scardinare le ingiustizie perpetrate da un “…manipolo di padreterni”.
Un’ondata di protesta che ha individuato i componenti del M5S come loro rappresentanti, come un’arma da utilizzare per scardinare un sistema chiuso che favorisce sempre e solo poche persone o gli amici degli amici.
Tutto questo però è andato bene fin quando eravamo all’opposizione.
Con la fase attuale – quella del governare per la prima volta, tra l’altro non in completa autonomia – ci si è resi conto che molte cose promesse in campagna elettorale non si sono potute mantenere. E se ne sono accorti anche gli elettori!
In pratica si è capito che quando una forza politica di opposizione va a governare, obtorto collo, deve modificare tanti punti del proprio programma. Inoltre deve fare un’attenta e continua analisi delle variazioni di pensiero del popolo che, purtroppo, viene facilmente influenzato in base agli eventi.
Forse quando si governa bisogna prima di tutto saper amministrare il cambiamento mantenendo quell’autorevolezza che in questi ultimi mesi sembra essere venuta un po’ meno.
Si percepisce che la linea non è dettata dal M5S ma dalla Lega e questo forse sta accadendo perché si ha paura di sbagliare. Si preferisce tentennare anziché prendere decisioni che qualche illustre consigliere definisce impopolare.
Ci permettiamo di consigliare di stare molto attenti a questo modus operandi perché spessissimo gli “addetti ai lavori” non riescono ad avere una visione chiara della situazione.
A volte il leader deve utilizzare anche il suo istinto nelle idee da seguire. In pratica dovrebbe essere lui ad influenzare il pensiero delle masse. Le decisioni prese a metà o i leggeri cambi di direzione dettati dall’analisi di cosa è giusto o sbagliato fanno solo male. Lasciano percepire insicurezza e poco carattere.
Per quel che concerne la cosiddetta organizzazione territoriale ormai attesa già da qualche tempo ci permettiamo di esprime qualche piccolo consiglio che a nostro modo di vedere potrebbe essere molto utile al rilancio del Movomento.
Indubbiamente questo sarebbe dovuto essere uno dei compiti degli eletti per il tramite di loro delegati per ogni area geografica. Ma ciò non è accaduto forse perché molti di loro non hanno ancora acquisito la competenza e la resistenza necessarie a svolgere il duplice ruolo a cui adempiere in seguito al mandato popolare raggiunto ovvero quello legislativo/istituzionale e quello politico.
Ma, siamo certi che con un po’ di tempo e di impegno in più ce la faranno.
La necessità oggi però è quella di individuare su tutti i territori le figure giuste che possano interfacciarsi direttamente con lo staff centrale in maniera bidirezionale in grado di organizzare al meglio la rete degli attivisti e dei simpatizzanti.
È fondamentare raccogliere il “sentiment” dalla gente ed attuare nelle città le linee politiche e le strategie comunicative del nazionale.
Ma chi potrebbe essere all’altezza di tale compito?
Pensiamo che tale ruolo possa essere ricoperto dai tantissimi candidati e porta voce non eletti che hanno già dimostrato un ampio seguito e un particolare attaccamento al Movimento e che adesso sembra siano stati dimenticati.
A questo punto del discorso si aprirebbero un’infinità di domande inerenti le caratteristiche delle figure da individuare, ma pensiamo che le risposte non siano difficili da trovare.
Ulteriore considerazione da non sottovalutare è l’errore che troppo spesso commettono gli stessi attivisti.
C’è necessità di modificare alcuni punti di vista che a volte bloccano la crescita locale di questo fantastico Movimento.
Basta con il clima di odio che c’è tra tanti di noi. Basta con la questione della primogenitura e del diritto di prelazione sul M5S perché iscritto dalla prima ora. E basta a continuare ad arrogarsi il diritto di decidere chi può o non può far parte del M5S.
In alcuni casi territoriali bisogna liberare il M5S da chi da anni, pur non avendo mai raggiunto alcun risultato in termini elettorali, con comportamenti cruenti e poco lucidi prova in tutti i modi a “tenerlo in ostaggio” facendo allontanare quei pochi simpatizzanti che di tanto in tanto si propongono come attivisti. Bisogna liberarlo da chi pensa di poter rappresentare un simbolo non avendo “né arte né parte” e da chi non ha mai dimostrato nulla nella propria vita o da chi è classificato dalla cittadinanza come individuo poco raccomandabile o negativo.
Insomma bisogna passare dalla fase dei duri e puri a quella dei meritevoli e dei credibili.
L’organizzazione territoriale passa anche dall’individuazione di persone credibili. Per rendere l’idea è necessario ribadire il concetto che uno vale uno ma che l’uno non vale l’altro. Per esempio a nostro modo di vedere non dovrebbero essere candidate persone non in grado di fare un discorso di senso compiuto o che non siano minimamente dignitose nel modo di vestire perché in alcuni casi può essere anche “l’abito che fa il monaco” e gli elettori guardano anche a questo.
Sembrano prescrizioni superflue e superficiali, ma ci teniamo a sottolinearle perché nel nostro territorio sono stati commessi anche questo tipo di errori con risultati di cui solo uno stolto potrebbe andarne fiero.
Infine, per talune realtà elettorali sarebbe auspicabile dare la possibilità di creare più liste del Movimento o permettere l’alleanza con liste civiche*.
Sperando si aver fatto cosa gradita.
Attivisti Movimento 5 Stelle
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