Le forzature di Acea Ato 5 a discapito dei cittadini
Ormai le forzature di Acea Ato 5 sono sotto gli occhi di tutti, ma nessuno fa niente.
La società ha vinto su tutto e tutti e spadroneggia indisturbata per le città senza porsi alcun problema.
Spesse volte con la scusa di improrogabili riparazioni o di interventi necessari si chiude l’acqua per intere giornate, di solito in estate quando ci sono le temperature più alte della stagione.
Ma realmente è questa la motivazione? Chi se ne può e deve assicurare?
Addirittura possono interrompere il flusso idrico a cittadini che tardano a pagare o che non hanno pagato una bolletta di 3 anni prima ma sono regolari con il pregresso e con il successivo.
Di seguito la testimonianza di una persona di Cassino che si è vista bloccare il contatore dell’acqua i primi del mese di luglio (proprio nel periodo con le temperature che sfioravano i 40° C) per non aver pagato la metà di una bolletta risalente al 2021.
Le modalità e le tempistiche usate sembrano essere state organizzate al meglio per dare la sensazione di una sorta di punizione finalizzata alla rieducazione.
Senza alcun preavviso e in uno dei momenti più caldi dell’anno si procede ad interrompere il flusso idrico di una famiglia per una bolletta che a causa di un errore non effettuato solo dal contribuente era stata pagata per la metà.
Insomma ormai Acea Ato 5 si arroga anche il ruolo di educatore.
L’episodio è avvenuto il pomeriggio di martedì 09/07/2024 e il giorno dopo alle ore 08:30 è stato pagato il “dovuto”.
La riattivazione è avvenuta giovedì pomeriggio.
Ai vari solleciti veniva risposto a muso duro che Acea ha 48 ore di tempo per ripristinare il flusso idrico…inutile è stata la tempestività del pagamento!
Ma la cosa che lascia ancor di più l’amaro in bocca è che gli operai per procedere alla chiusura hanno citofonato ad altro citofono dicendo di dover effettuare la lettura del contatore. La stessa frase è stata utilizzata per farsi riaprire per procedere alla riapertura del contatore.
Alla domanda fatta su come mai avessero messo quella scusa è stato risposto “sono indicazioni aziendali“.
Per tutto questo dobbiamo ringraziare la politica malata che a causa di interessi personali e/o familiari ha permesso tutto questo.
Nella nostra città di Cassino questi personaggi hanno un nome ben preciso che non dovremo mai scordare per non dar loro alcuna chance qualora avessero il coraggio di riproporsi.
E l’auspicio è che si torni alla gestione idrica comunale.