Quando qualcuno non riesce a controllarti prova a modificare l’opinione che gli altri hanno di te.

È un meccanismo antico che viene posto in essere spesso da persone mediocri e/o con un basso livello culturale.

Tale comportamento il più delle volte evidenzia un estremo bisogno di avere potere senza riuscirci.

Se non possono farti sentire in colpa cercano di farti sentire sbagliato. Se non possono zittirti cercano di convincere gli altri a non ascoltarti mettendo in giro falsità.

Il processo si sviluppa in tre fasi:

  1. Attacco alla colpa: tentativo di ottenere conformità facendo leva sul senso di responsabilità.

  2. Attacco all’identità: quando la colpa non funziona, si passa alla strategia di svalutazione personale.

  3. Attacco alla credibilità pubblica: se non riescono a limitare ciò che dici, provano a ridurre il valore che gli altri attribuiscono alle tue parole.

Voci, giudizi e mezze verità non sono dunque la conseguenza delle tue azioni, ma strumenti attraverso cui la persona tenta di delegittimarti e recuperare un vantaggio relazionale perduto.

È così che nascono le cattive dicerie su di te: non perché tu abbia sbagliato ma perché loro hanno perso potere su di te!

Chi non riesce a gestire la propria vita prova a manipolare la percezione della tua.

E li capisci che il vero atto di forza non è difendersi da tutto ma continuare ad andare avanti senza farti piegare.

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